Fiaba: la giusta piazza

Dove ora c’è la Piazza un tempo esisteva una piazza, la piazza delle possibilità.
Qui tutto poteva accadere e non accadere a seconda della volont‡ di chi chiedeva. Giullari e saltimbanchi danzavano intrattenendo i convenuti, danzatrici del ventre comunicavano con i loro fianchi facendo roteare le pupille degli spettatori attenti, mangiafuoco alzavano la temperatura dellíaria e tutto ciÚ avveniva mentre le richieste venivano esaudite. Un giorno perÚ la Piazzi síaccorse che troppo veniva concesso e soprattutto troppo del concesso cozzava con altro elargito in precedenza. Bisognava vederci pi? chiaro! E riflettendo intelligentemente comprese che necessitava guardare il tutto da uníaltra prospettiva, da un altro punto di vista; cosÏ fu che da piazza diventÚ promontorio. A poco valse perchÈ, in un istante, questo nuovo modo di vedere le cose dovette essere abbandonato e da promontorio si fece collina, poi monte, ed infine divenne la regina di tutte le montagne.

Qui líaria fine giovÚ a farle comprendere come non si dovessero premiare solo i più meritevoli da sempre, ma chiunque si presentasse a lei con líanimo cristallino di un fanciullo, ovvero con la purezza dellíaria rarefatta che si respirava lass?, senza pregiudizi dettati da tempi trascorsi, perchè un attimo pulito può essere per ognuno di noi tutta una vita. Questo quindi era líunico modo per non commettere sbagli e solo cosÏ si sarebbe potuto raggiungere un unico fine, senza contrasti fra richiedenti. Era necessario diventare per sempre il corretto diapason delle grandi e piccole gesta! Detto questo se aveste un desiderio, un bisogno, una richiesta, liberate il vostro pensiero e con lui il vostro animo e provate ad implorare la Signora dei Monti; fatto ciò non sperate che lei vi senta, siatene certi e confidate di essere ìveriî per ottenere il suo aiuto.

 

Fiaba tratta dal volume "Polvere di Fiabe", Alpinia Editrice Bormio